10 consigli per affrontare una selezione
La persona giusta al momento giusto: 10 consigli per affrontare una selezione e poterlo addirittura raccontare
“Ho l’impressione che il mio interlocutore abbia un’impressione…” potrebbe essere la risposta perfetta se qualcuno vi chiedesse cosa significa affrontare una selezione, dove tutto può essere fraintendibile e diversamente stimabile. L’impressione di cui sopra, può infatti essere contemporaneamente positiva da una parte e negativa dall’altra, e viceversa, quasi si trattasse della famosa scatola di Schrödinger. E non si tratta di nessun gioco di prestigio, anzi si tratta semplicemente di analizzare quelle che sono le componenti principali di un colloquio di selezione e di tenere presente tutte le variabili che ognuna delle parti può far scendere in campo.
Qualora il tutto fosse, come dire, nebuloso, ecco un Manuale delle Giovani Marmotte su come prepararsi ad una selezione e saperla superare senza rimpianti.
- Raccogli più informazioni possibili sull’azienda: loro han fatto lo stesso con te. In questo modo, conoscervi e piacervi vicendevolmente potrebbe essere più facile: di sicuro il selezionatore apprezzerà l’interesse dimostrato per l’offerta oggetto di discussione.
- Auto-consapevolezza: non darti arie che non t’appartengono, non dipingerti come l’ultimo degli sfigati. Un bilancio sincero dei propri pregi e difetti sarà l’arma giusta per colpire il proprio interlocutore. Avere una capacità di analisi, in questo caso autoriferita, è sinonimo di grande spirito critico e di attenzione ai dettagli. Son tutti punti a tuo favore.
- Data, ora e luogo: la legge di Murphy è sempre in agguato. Partire in orario ed essere sul posto in tempo è il primo segnale di affidabilità. Non è vietato avvalersi dell’aiuto di un reminder/post it, anzi. Esibire con discrezione il piccolo aiutino da casa, inoltre, equivale ad una conferma di precisione e di metodologia di lavoro sicuramente efficace.
- Presentarsi con un aspetto ordinato e curato: la sobrietà paga sempre. Evitare dunque eleganza e trucchi eccessivi, ma anche l’estremo opposto trasandato e disinteressato. L’ aspetto estetico è, volente o nolente, la prima impressione e come tale, deve trattarsi di una piacevole esperienza per chi vi osserva.
- Presentarsi in maniera cordiale: la stretta di mano come termometro del temperamento (nomen omen). Non energica, non sei un lottatore, ma nemmeno remissiva, perchè non sei neanche uno schiavo di Ramses II.
- Sappiti vendere bene: non è ancora tempo di saldi, sei in vendita a prezzo pieno. Questo significa che devi saper valorizzare fino all’ ultimo centesimo le tue abilità e le tue doti professionali, dando al selezionatore l’idea che tu valga realmente l’investimento che l’azienda farà con te.
- Asserire e collaborare: si è sempre in due (minimo) a fare le cose più belle e questa non è esclusa. Partecipa attivamente al colloquio, interagisci e dimostra consapevolezza sia nei tuoi punti di forza sia in quelli deboli, da intendere come occasione per un miglioramento personale.
- Sii positivo, che di negativo in natura c’è già un polo magnetico, ed è più che sufficiente. La determinazione e l’atteggiamento propositivo sono importanti predittori di un’ottima riuscita del colloquio. Attenzione a non esagerare con le confidenze invadendo quella sottile parete che divide gli interlocutori e, di fatto, determina i ruoli della conversazione.
- La sincerità, perchè le bugie hanno le gambe incredibilmente corte ed il mondo è più piccolo di quanto si possa pensare. Inventare o quantomeno edulcorare esperienze di studio/lavoro non è mai un buona idea, perchè perdere il controllo di una cosa che, vista l’inesistenza, non si conosce bene è davvero semplice. A rimettercene sarà la fiducia e la credibilità, di colpo totalmente perduta.
- Sappi comunicare col corpo, con le espressioni del viso e con la mimica: come già ricordato in un articolo precedente, tutto comunica e tutto ha signficato. Giocherellare con un oggetto, sedersi in modo scomposto e non sorridere sono tre atteggiamenti che ormai dovresti saper dominare, non essendo più un liceale. Nel dubbio, meglio ricordarti che conta molto di più cosa riesci a comunicare con gli atteggiamenti che non con le parole, quindi sii aperto (180 gradi van benissimo) e fai in modo che il tuo interlocutore si ricordi di te.
Leggere attentamente il foglietto illustrativo: non abbiamo la presunzione di poter garantire la tua assunzione, di qualsiasi posizione si tratti; cerchiamo solamente di darti gli strumenti giusti per far sì che la probabilità che questo evento avvenga tendano al primo numero con il doppio 00.
Non ancora, perlomeno.
Ci stiamo attrezzando.
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